Il tempo delle
scelte è arrivato.
Ho creduto e credo ancora fermamente nel risparmio gestito come unica reale opportunità per differenziare il proprio portafoglio in investimenti capaci assieme di fornire quella diversificazione e quella non correlatività fra asset in grado di generare guadagno.
Credo però, di fronte a quanto sta accadendo in questi ultimi anni, e soprattutto davanti al moltiplicarsi di eventi estremi catastrofici (che un tempo avremmo definito “cigni neri” e che invece accadono in maniera sempre più seriale e frequente), che sia davvero giunto il momento di modificare gran parte del nostro approccio sulla scelta delle aziende su cui puntare e sui settori da valorizzare non solo per ottenere utili ma, ben più importante, per preservare la Vita su questo pianeta in modo che anche le prossime generazioni possano avere sulla Terra un futuro dignitoso e pieno di speranza e possibilità.
Per fare questo però bisogna per forza assumere delle decisioni non più procrastinabili, che devono avere come discriminante per l’inserimento di una determinata azienda nei nostri portafogli valutazioni che vadano oltre la mera profittabilità a breve periodo.
Gli ultimi 20 anni si sono caratterizzati nella rincorsa continua a costruire strutture economiche e agglomerati multinazionali polifunzionali mirati a creare denaro dal denaro, spingendo l’economia globale sull’orlo dell’abisso per ben due volte, economia privata che è sopravvissuta solo grazie agli immani sforzi degli Stati Sovrani che hanno iniettato denaro pubblico, di tutti noi, per salvare un capitalismo miope e incapace che per avidità aveva spinto alla totale rovina ogni meccanismo economico privato. Un convitato di pietra capace di creare utili soltanto tagliando il costo del lavoro e i diritti di chi quel lavoro offriva, bruciando beni preziosi ed inestimabili per qualche percentuale in più nel bilancio o, semplicemente, imbrogliando, nella migliore tradizione di Wall Street e Company.
Questa visione distruttiva dell’economia ha generando le condizioni ambientali “perfette” allo sviluppo dello stesso Covid 19 (La più letale e devastante pandemia degli ultimi cento anni, causa diretta di 5 Milioni di morti ed indirettamente di quasi 25 milioni, fonte Johns Hopkins University), malattia che ha potuto crearsi solo grazie alla devastazione ecologica di interi continenti per estremizzare la produzione intensiva di cibo animale e la conseguente distruzione di interi ecosistemi, ponendo in promiscuità e in condizioni igieniche aberranti intere classi di animali destinati in parte ad essere cibo per l’essere umano, creando un laboratorio naturale ideale per lo sviluppo di questo virus letale.
Il Covid 19 non è che l’ultimo tassello di un percorso affaristico scellerato lastricato di cattive intenzioni, con obbiettivi mirati a ottenere budget a breve termine con obiettivi di breve durata e di navigazione a vista, senza una visione collettiva e armonica di sviluppo, pronti a superpagare AD, CEO, GM del tutto mediocri, capaci di generare utile nel breve e senza prospettive, mirando esclusivamente al taglio dei costi, abbattendo diritti, salari, delocalizzando, umiliando specializzazione e competenze, infierendo infine sulle difese sociali dei lavoratori e delle famiglie.
Fortunatamente, non tutte le aziende sono così. Fortunatamente possiamo iniziare a puntare su settori e su strategie che rispondono a mirate esigenze di tutela dei diritti umani, di totale assenza di discriminazioni, di rispetto per l’infanzia, di strutture che non partecipano in alcun modo nella costruzione, distribuzione e proliferazione delle armi, che investono mente, energia, passione, tempo e denaro in progetti visionari atti ad abbattere le emissioni dei gas serra, a migliorare il livello di desalinizzazione dell’acqua, a fornire in un ciclo virtuoso cibi di qualità a prezzi abbordabili anche nei paesi più poveri.
Non solo: finalmente anche l’industria del risparmio gestito comincia a comprendere l’importanza sempre maggiore di queste scelte offrendo ai risparmiatori strumenti (quali alcuni Fondi Comuni di Investimento e Diversi ETF) che contengano nei loro asset solo aziende certificate, progetti solidali all’interno di portafogli gestiti per generare un circuito economico alternativo globale a impatto zero, in una sorta di economia circolare che però valorizzi la prima catena di trasmissione: i produttori agricoli, i braccianti, i lavoratori, gli operai e i loro diritti. Non solo quindi fondi Etici, o fondi sostenibili, o fondi di natura ESG o ecologici e ambientali. Alcune Sicav iniziano a puntare anche su fondi ESG incentrati sulla diffusione dell’istruzione nel mondo, sulla tutela delle famiglie, sull’incentivare progetti che mirino alla dignità delle persone più deboli.
Un risveglio di coscienze che sembra in qualche modo un tentativo, seppur tardivo, di invertire la rotta delle scelte di quella parte del potere economico e produttivo che sta iniziando a capire che questa è l’unica soluzione percorribile se vogliamo salvare il genero umano, preferendo aziende e compagnie responsabili, corrette, etiche e pulite, piuttosto che su settori di dubbia sostenibilità o dal forte impatto distruttivo sociale e ambientale, discriminatori o lesivi di valori universali sanciti nelle carte dell’ONU come diritti inalienabili del genere umano.
Pochi giorni fa, un grande uomo che ha dedicato la sua intera vita a salvare persone senza badare al loro colore, alla loro politica o al loro denaro, chi ha prematuramente lasciati. Oltre ad avere avuto l’onore di conoscerlo personalmente, non posso fare a meno di ricordare uno dei suoi pensieri più importanti, quasi un mantra di vita: "I diritti degli uomini devono essere diritti di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi".
In questa frase c’è tutta l’essenza dell’unico futuro possibile di questo pianeta ed in questa visione c’è anche l’unico modo di costruire anche noi, con il nostro contributo, un mondo dove i nostri denari investiti vadano a sostenere fruttuosamente e virtuosamente quelle realtà, quelle aziende, quelle strutture, quelle idee e quella speranza di vita che riescano a salvaguardarci tutti, a rendere il nostro futuro più vivibile e sereno, che siano in grado di chiudere coi grandi errori economici del passato e preparare la trasformazione a 360 gradi che nei prossimi 20 anni stravolgerà il mondo, volenti o dolenti, consapevoli o ignari.
Se cambieremo in positivo o in negativo dipenderà soltanto da noi. Certo, ognuno di noi non è che una goccia; E cosa può fare una goccia di fronte al fuoco? Ma cos’è un Oceano se non milioni e milioni di gocce unite, capaci di estinguere qualunque incendio con una sola onda?
Da parte mia, offrirò ai miei clienti solo prodotti che rispondano alle caratteristiche elencate in questa mia presa di posizione e chiunque vorrà invece investire ancora anche sul “lato oscuro della finanza”, verrà da me scoraggiato e spinto, per quanto possibile professionalmente, a rivedere le sue strategie di investimento per il suo interesse.
Nei momenti importanti, bisogna avere il coraggio di scegliere. Un filosofo italiano ucciso il 27 aprile del 1937 dal regime fascista affermò una volta “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza”.
Bene, da oggi sarò partigiano, nel rispetto del mio mandato, nel rispetto dei miei clienti, nel bilanciamento di ciò che sia giusto fare.
E’ l’ora delle scelte, e voglio fare attivamente la mia parte; Scegliere e decidere su quale lato del fiume stare; E quello che farò professionalmente punterà ad aiutare il pianeta con le mie competenze e conoscenze a diventare sempre di più un luogo dove migliorare ogni giorno la sua qualità e dimensione, la sua prospettiva e la sua vivibilità, trasformandolo passo dopo passo nel miglior mondo possibile per tutti gli esseri umani che calchino questo pianeta, rendendo tutto quello che è giusto, etico, responsabile, onesto, rispettoso dei lavoratori e degli individui, anche profittevole per chi abbia il coraggio di investire nel giusto futuro possibile.
Se cercate il modo per coniugare tutto questo in una azione responsabile, condivisa, rivoluzionaria e coerente con i valori più nobili della nostra specie, e ritenete di avere bisogno di un aiuto per dipanarsi nella matassa delle scelte per trovare quelle giuste, sarei onorato nel potervi aiutare a prendere con consapevolezza, autonomia e conoscenza